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Catching up, Zaibatsu e Toyota

di Umberto Bertonelli

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Indice

L'anno 1868 segna l'inizio della cosiddetta "rivoluzione Meiji", con la quale un gruppo di oligarchi, aristocratici e samurai prese il controllo del governo nazionale. Questa rivoluzione seguiva a due secoli e mezzo durante i quali l'imperatore era stato confinato a un ruolo simbolico, mentre lo shogun della dinastia Tokugawa esercitava il potere effettivo. La rivoluzione Meiji è considerata l'inizio della storia moderna del Giappone.

La società giapponese premoderna

La modernizzazione economica

Dopo la rivoluzione Meiji, il governo si concentrò sulla modernizzazione economica per mantenere l'indipendenza nazionale. L'obiettivo era il catching up con l'Occidente, attraverso:

Crescita economica

Gli zaibatsu

Gli zaibatsu erano conglomerati familiari che dominarono l'economia giapponese, con un terzo della produzione industriale e oltre il 10% del capitale nazionale prima della seconda guerra mondiale.

Imprese e piccole iniziative

Oltre agli zaibatsu, il Giappone vantava imprese di piccole e medie dimensioni:

Strutture organizzative

I grandi gruppi giapponesi svilupparono gerarchie manageriali e strutture organizzative simili a quelle occidentali ma con caratteristiche specifiche:

Modernizzazione e reverse engineering

Gli zaibatsu cooperarono con il governo per acquisire tecnologie avanzate e pratiche di reverse engineering, integrando le scoperte sviluppate nei laboratori di ricerca statali:

La via giapponese alla modernizzazione

Tra la fine dell'isolamento e la seconda guerra mondiale, il Giappone passò dalla prima alla seconda rivoluzione industriale, diventando una potenza economica mondiale. Questo fu possibile grazie:

Il caso Toyota

Il successo industriale portò alla conversione di aziende per la produzione bellica e, in seguito, alla nascita di Toyota, supportata dallo zaibatsu Mitsui che distribuiva i suoi prodotti e ne era azionista stabile.

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